Denominazione utilizzata per indicare complessivamente una
serie di movimenti artistici e architettonici affini, sviluppatisi in Europa e
in altri Paesi extraeuropei tra i secc. XIX e XX. La locuzione
a.n.
derivò dall'insegna della galleria di esposizione aperta a Parigi da S.
Bing (nella quale esposero diversi protagonisti del movimento, da Van de Velde a
Tiffany) e risulta propriamente di pertinenza dell'area franco-belga. Varie
espressioni vennero coniate per indicare lo stesso fenomeno nelle altre aree
culturali: in Inghilterra fu chiamato
Modern Style
(V.), in Germania fu detto
Jugendstil
(V.), in Italia si usò il termine
Liberty (V.), suggerito dall'emporio
omonimo aperto a Londra nel 1875 da A.L. Liberty. Le tendenze pittoriche che
forniscono la matrice formale più diretta dell'
a.n. mostrano una
ricerca volta alla stilizzazione della figura, in funzione simbolica o
semplicemente decorativa. Gli artisti respinsero ogni ricorso agli stili storici
del passato e si ispirarono direttamente alla natura. L'
a.n. nacque come
reazione contro lo scadimento del gusto che accompagnò il processo di
industrializzazione e la volgarità commerciale delle copie, diffuse dalla
lavorazione a macchina. Gli oggetti disegnati secondo il nuovo stile furono
realizzati in materiali preziosi e in colori e materiali personalissimi in modo
da non poter essere riprodotti con tecniche industriali. In architettura e nel
campo della decorazione d'interni si ottennero risultati altamente innovativi.
“La veglia degli angeli”, arazzo di Henri van Velde (Zurigo, Kunstgewerbemuseum)
Lampada delle cristallerie De Clijk (Torino coll. privata)
Spilla in oro, smalto, opale, pietre di luna, diamanti e scaglie d' argento di E. Feuillatre (Parma, coll. privata)
Edvard Munch: "Madonna" (Hamburgo, Kunsthalle).